Le origini del Ballo più amato del momento ” Bachata ” .

La bachata nasce nella Repubblica Dominicana agli inizi del 900 ed era diffusa solo tra le classi sociali più povere che la ballavano per liberarsi dallo stress dei lavori forzati. Nell’ambiente borghese la bachata era spesso disprezzata poiché le canzoni trattavano argomenti tristi (da qui il nome “musica dell’amarezza”) e le movenze tipiche del ballo venivano interpretate come oscene o volgari. Infatti alle origini l’uomo e la donna restavano abbracciati dondolandosi ed effettuando un provocatorio movimento dell’anca al quarto battito musicale.

Per decenni la bachata rimase rimase un ballo delle classi sociali più basse, finché dagli anni 80 subì una rivalutazione grazie ad artisti e stazioni radiofoniche che ne aiutarono la diffusione. Nel frattempo altri compositori diedero vita ad uno stile più evoluto di bachata che ha preso il nome di neobachata. La definitiva consacrazione internazionale però è arrivata con la canzone Obsesion del Gruppo Aventura, grazie ai quali il ballo ha conosciuto una vasta diffusione al di là dei confini dell’America latina.

Oggi esistono due scuole di pensiero sull’interpretazione di questo ballo:la prima, dominicana, prevede una danza più fedele a quella delle origini con poche figure e quasi sempre sul posto; la seconda, europea, prevede una danza ricca di figure che rende il ballo molto più coreografico. To be continued ….

*i contenuti di questo articolo hanno carattere divulgativo ed informativo.

** i contenuti di questo articolo trovano ispirazione dall’esperienza didattica e professionale dell’autore unitamente ad una selezionata ricerca sitografica e bibliografica

Del M° Nicola Gelsomino

Mambo – storia di un ritmo che ha conquistato il mondo

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MAMBO
Il mambo è un genere musicale divenuto danza che trovò le sue origini sull’isola di Cuba al principio degli anni ’30 e che raggiunse il picco del successo tra gli anni ’50 e ’70 diffondendosi nel mondo come un’ innovazione travolgente.
Il termine “mambo” è probabilmente legato al nome del Dio della guerra a cui la popolazione africana era solita dedicare rituali caratteristici. Il riferimento alla parola “mambo” era rivolto fondamentalmente a tutta la musica religiosa e spirituale il cui fine ultimo si concretizzava nella volontà sciamanica di entrare in contatto con le divinità. Si suppone che una delle tante interpretazioni del termine sia “sacerdotesse” o “coloro che parlano con Dio” evidenziando l’importanza del ruolo femminile nella comunicazione divina oltre a quello maschile dei capi tribù, concetto molto vicino alle descrizioni comuni delle pratiche voodoo.
Subito dopo la fine della schiavitù si avvertì da parte dalla popolazione liberata la necessità di dare vita ad un ballo più frenetico e dal ritmo più travolgente dato che fino a quel momento le danze erano risultate molto limitate nei movimenti ed eccessivamente ridotte in termini di spazio (poiché i piedi dei bailadores erano costretti da impietose catene).
Come evoluzione del danzon, quindi, la trasformazione del mambo si diffuse a Cuba attraverso un ritmo scandito principalmente da strumenti a percussione a cui nel tempo si aggiunsero strumenti a fiato e a corda.

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La paternità di questo nuovo genere è stata contesa da molti artisti, in particolare il violoncellista Oreste Lopez, il quale composto un danzon gli affidò il nome “mambo” ed Arsenio Rodriguez che unì il son a musiche proprie dei rituali voodoo.

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Il mambo, quindi, iniziò la sua storica evoluzione soprattutto con l’introduzione del ritmo “sincopato” che rese il brano molto più coinvolgente.
L’allontanamento ritmicamente più significativo dal danzon fu decretato da Antonio Arcaño il quale introdusse il pianoforte in un già crescente panorama strumentale. Ne conseguì un graduale distacco anche dal son i cui ritmi erano decisamente troppo lenti per il “nuovo mambo”.

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La diffusione mondiale incalzò con artisti come Celia Cruz, Tito Puente e soprattutto Perez Prado il quale veicoló la cultura musicale del mambo prima in Messico (introducendo l’organo come strumento) poi a New York dove fu “incoronato Re del Mambo” (enfatizzando le percussioni e inserendo strumenti a fiato) fino ad arrivare in Europa dove, specialmente nel periodo successivo alla fine della seconda guerra mondiale, il mambo trovò terreno fertile innescando una vera e propria “febbre mambo”.
Dal punto di vista coreografico, in un primo momento le figure erano davvero poche e soprattutto effettuate secondo linee di ballo esclusivamente “orizzontali“, successivamente il ritmo divenne troppo incalzante per garantire una gradevole armonia stilistica nel movimento, per cui le figure aumentarono numericamente e vennero inseriti passi e movenze eseguite anche in variazioni “verticali” (avanti e indietro).
Risulta di notevole importanza sottolineare la vorticosa metamorfosi del mambo avvenuta durante questi anni attraverso l’evidente contaminazione geografica e culturale. Un “mambo” che si genera a Cuba e che passando per Puerto Rico giunge a New York imbevuto di miscele ritmiche e strumentali sempre più ricche ed evolute.

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Infatti, è proprio nei locali newyorkesi che i musicisti riscontrarono non poche difficoltà nell’ attribuire un’ etichetta comune a questo neonato e variegato mix di ritmi: nasce la “salsa“, termine coniato appunto per facilitare l’individuazione di un genere che sarà in seguito meglio noto come “salsa mambo” o “salsa New York style” e che giungerà nella luminosa e notturna Los Angeles la quale renderà la salsa un vero e proprio “spettacolo acrobatico“.

*i contenuti di questo articolo hanno carattere divulgativo ed informativo.
** i contenuti di questo articolo trovano ispirazione dall’esperienza didattica e professionale dell’autore unitamente ad una selezionata ricerca sitografica e bibliografica.

Del M° Nicola Gelsomino

SABATO 18 GIUGNO STAGE DI URBAN KIZOMBA STYLE CON VERSUS – Presentazione del percorso didattico che culminerà con un progetto coreografico

SABATO 18 GIUGNO

STAGE DI URBAN KIZOMBA STYLE

CON

VERSUS

STEFANO MARZIONI & VALENTINA VENTURINI 

Dalle ore 16.00 alle ore 17.00

Master Class

Dalle ore 17.15 alle ore 18.15

Intermedio

Presentazione del percorso didattico con inizio a Settembre che culminerà con un progetto coreografico da presentare in vari festival e congressi del settore e non solo 


Corso annuale con cadenza mensile


Dal Semba alla Urban Kizomba il “passo” è breve.
La certa paternità angolana del Semba getta le basi per quella che si affermerà nel mondo come Urban Kizomba attraverso le seducenti influenze francesi e spagnole. Il prodotto sud-africano subisce contaminazioni “urbane” sia in relazione alla sonorità (quindi una musica che si evolve), sia per ciò che concerne il “movimento” in senso stretto.

Info&prenotazioni

340 5588064 Nicola Gelsomino

gelsominosalsa@gmail.com

Location :

A.s.d. International Salsa Blanca Dancers

Via Passariello, 141 Pomigliano D’Arco

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